Vi siete mai chiesti come e dove nascano gli arredi che entrano nelle vostre case e nelle vostre vite? O come si soffia nella canna la pasta vitrea per creare un gioiello da mille e una notte? Per un giorno, potreste imparare a cucinare come gli chef o entrare in un cantiere, in totale sicurezza, per ammirare da vicino un restauro. Visitare un’officina artigianale o una grande impresa può essere un favoloso tuffo nel passato e un celere viaggio nel futuro digitale. Perché oggi mani, robot e web vanno a braccetto. Provare per credere. L’occasione è vicina: domenica 26 novmembre alla terza edizione di Open Factory quando 50 imprese si concederanno al grande pubblico per raccontare la bellezza del made in italy. Promossa da ItalyPost e curata da Goodnet Territori in rete, con il patrocinio di Carnia Industrial Park, Confartigianato Udine, Camera di Commercio di Padova, Tolmezzo Città Alpina 2017, con la partnership di Dani, HTC-High Tech Consultant e Porto di Venezia, Open Factory gode della main partnership Unicredit ed è patrocinata dal progetto Interreg Inducult 2.0.
«Quando abbiamo ideato Open Factory due anni fa, avevamo chiara in testa l’esigenza di valorizzare i “pozzi di petrolio” sui quali stiamo seduti senza che ce ne accorgiamo. In questo Paese, in particolare nel Nord, la nostra ricchezza è data dal tessuto delle imprese manifatturiere» spiega Antonio Maconi, curatore Open Factory / ItalyPost. «Con Open Factory tutta questo patrimonio viene svelato, le porte vengono aperte, le storie delle imprese raccontate,valorizzando le peculiarità all’interno di un tessuto articolato per tipologia e per territori». Oltre 15 mila le persone che hanno partecipato all’evento nel 2016, quest’anno l’obiettivo è 20 mila. Ci sono i “veterani” come Lago Spa che quest’anno aprirà la giornata con un’attività di social eating, o la padovana Carraro dei trattatori, l’azienda degli abbattitori Irinox, le chiavi Keyline e la tecnologia Came, eccellenze della Marca. Per l’agroalimentare sono in pista, tra le altre, le distillerie Poli e Fraccaro Spumadoro. Ma il programma è ghiotto e ricco.Open Factory sarà anche, l’occasione per visitare la nuova sede a Marghera di One Works, tra i principali studi italiani di architettura o l’ampliamento dell’aeroporto di Venezia. Sempre a Marghera il Porto di Venezia proporrà tre itinerari nel vecchio sito industriale nato nel 1917 come sussidiario dalla stazione Marittima, mentre in Friuli Venezia Giulia il tour porterà alla scoperta dei laboratori artigiani del Friuli Venezia Giulia e delle imprese del Carnia Industrial Park selezionate in occasione di Tolmezzo Città Alpina 2017. Proprio lì, nella terra di confine tra Italia, Austria e Slovenia, nella filiera del legno. La novità di quest’anno riguarda le scuole secondarie di secondo grado coinvolte venerdì 24 novembre mattina. Si tratta di «Open Factory Schools» a cui parteciperanno 2.000 studenti del biennio finale in visita nelle aziende.
La giornata di domenica 26 novembre si aprirà con un evento speciale ospitato da Dani di Arzignano (VI) e curato in partnership con Htc-High Tech Consultant: un percorso alla scoperta di una storica azienda del distretto vicentino della concia. A confronto in un dibattito sulla green industry 4.0 l’economista e docente Ca’ Foscari Stefano Micelli e il segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi. Tra i relatori della giornata anche i docenti Marco Bettiol ed Eleonora di Maria (Unipd) e Fabrizio Onida (Bocconi), Massimiliano Bucchi di Trento e Antonio Calabrò (Fondazione Pirelli). I riflettori sulle aziende si accenderanno alle 14. Otto i focus tematici: agroalimentare, design, meccanica, logistica, benessere, servizi, edilizia e formazione. Informazioni e programma www.open-factory.it. Partecipazione agli eventi libera e gratuita previo accredito online.