Il Mattino di Padova -

Open Factory a gonfie vele 5 mila padovani in azienda

Sono stati oltre 5 mila i padovani che hanno dedicato la domenica alla scoperta delle aziende del territorio grazie ad Open Factory 2017, l’evento dedicato alla cultura d’impresa che in questa sua terza edizione ha aperto le porte di oltre 50 realtà produttive del Nordest, 8 delle quali nel padovano. E la risposta della cittadinanza non è mai stata così forte secondo i numeri degli organizzatori che registrano oltre 20 mila visitatori in tutto il Nordest. Aziende del calibro di Lago, Unox, Tecnoeka, Veneta Sedie, BiosLine e molte altre che da Padova affrontano i mercati mondiali dei settori dell’alimentazione, dell’arredo, del design, delle tecnologie per la cucina. Realtà che hanno scelto di raccontarsi aprendo le proprie porte a visite guidate che offrono uno spaccato reale dei propri processi produttivi, della propria storia e dei sogni che continuano a spingerle verso nuovi orizzonti di successo.

È il caso della Lago Spa di Villa del Conte, nata come azienda artigianale del settore del mobile, che dal 2006, sotto la guida di Daniele Lago, ha intrapreso un percorso di internazionalizzazione che ne fa ad oggi uno dei punti di riferimento globali del made in Italy. «Abbiamo sempre creduto che l’impresa abbia un ruolo importante per il territorio e per il suo impatto globale, a livello sia ambientale che sociale» ha detto Daniele Lago, patron di Lago Spa. «Per noi aprire le porte non è una novità, anzi è quasi un marchio di fabbrica. Lo facciamo con i nostri showroom e con le Case Lago che abbiamo realizzato nelle grandi città italiane ed europee per permettere ai nostri clienti di immergersi in ambienti pensati da noi e vissuti da persone vere, con cui noi e loro possano confrontarsi».

Ed è il caso pure della Tecnoeka di Borgoricco che sta ottenendo ottime performance sui mercati globali dei forni professionali. «L’impresa non dovrebbe mai estraniarsi dal contesto in cui nasce e si sviluppa» spiega Cristina Lora, a.d. di Tecnoeka «e questa è un opportunità in più per fare della fabbrica anche un centro di cultura, di conoscenza e di condivisione delle idee».

Ma il successo delle tante visite guidate organizzate in una uggiosa domenica di novembre viene pure dall’impegno che ItalyPost riversa anno dopo anno in un evento che si conferma appuntamento fisso per chi vuole conoscere il proprio territorio anche a partire dalla capacità creativa e produttiva che le nostre comunità sanno esprimere. «Open Factory è stata definita un “Biennale del Fare” non tanto per una cadenza che invece è annuale quanto per l’opportunità che offre alla popolazione e alle aziende» spiega Antonio Maconi, curatore di Open Factory. «Tutti i soggetti coinvolti imparano e sperimentano nuovi linguaggi, nuove forme di comunicazione e di narrazione dei propri percorsi. La cultura manifatturiera è parte del nostro Dna e Open Factory contribuisce a valorizzare un patrimonio che è ancora forte nelle menti e nei cuori degli imprenditori ma pure delle comunità del Nordest».

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