L’Economia del Corriere della Sera -

Un weekend di cultura industriale

Domenica 24 cancelli aperti in oltre 50 impianti per l’iniziativa de «L’Economia» e ItalyPost. L’anticipo oggi a Milano

Un successo ora, a giudicare dalle prenotazioni: domenica prossima, 24 novembre, il secondo appuntamento con le «fabbriche aperte» organizzato da «L’Economia» e «ItalyPost» preannuncia un nuovo «tutto esaurito». Quella che un anno fa, quando abbiamo lanciato l’iniziativa, era poco più di una scommessa, si è rivelata un’intuizione corretta. Non è vero che questo è un Paese che vive ormai solo sui social. Ce n’è anche un altro, che «dopo» posta su Facebook o Instagram, ma «prima» vuole vedere, capire, scoprire.

Le fabbriche, soprattutto, in questo caso. I posti dove nasce il meglio del Made in Italy e, tutt’intorno, i servizi che li fanno funzionare o le strutture grazie alle quali prodotti, progetti, idee, uomini e donne protagonisti di quel «Made in» volano per il mondo. Si dice spesso che l’Italia, economia fondata sulla manifattura, fuori dagli ambienti della produzione viva poi di pregiudizi antindustriali. È un’affermazione difficile da contraddire. Le fabbriche che aprono le loro porte, e chi è curioso di entrarci, dimostrano però che non è tutto lì. Chiamiamola voglia di cultura industriale. Magari ci si può costruire qualcosa.

Da Como a Mirandola tra stoffe e supercar

Dalla via della seta alla via Emilia. Il primo percorso di Open Factory parte vicino a Como, da Ratti: tra stoffe e stampe si conserva e si progetta buona parte della moda italiana. Da lì, dai tessuti, si passa alle leghe di zinco di Bruschi, ad Abbiategrasso, mentre i curiosi della logistica potranno fare una tappa a Orio al Serio per un viaggio dietro le quinte del Milan Bergamo Airport.

Non molto lontano la Marlegno, pluripremiata azienda della bioedilizia in legno su misura, proporrà un percorso in 10 tappe: dal progetto alla casa vera e propria. Il legno sarà protagonista anche da Panguaneta: si partirà dalle coltivazioni di pioppo lungo il Po, si arriverà alla creazione di pannelli per l’arredo. In Emilia, la prima azienda che si incontra è un’altra eccellenza nella lavorazione del legname: la Saib, specializzata nel recupero a fine ciclo.

Sempre in provincia di Piacenza, a Fiorenzuola d’Arda, aprirà le porte Fps, dove si potranno osservare gli impianti di micronizzazione e i sistemi di contenimento e isolamento per la produzione di principi attivi per l’industria chimica, farmaceutica e cosmetica. Chi ama la cosmetica sostenibile apprezzerà la visita al Davines Village di Parma. Per chi preferisce la velocità, il viaggio non può che chiudersi nella Motor Valley: da Imperiale Group, focus su verniciatura delle supercar e progetti con le case automobilistiche più prestigiose.

Il triangolo del design nella terra del Palladio

Nel triangolo Vicenza-Padova-Treviso crescono i campioni del Made in Italy. Realtà tutte da scoprire nel percorso di Open Factory. Barausse,

in provincia di Vicenza, produce porte che combinano design e tecnologia green. Poco lontano Zordan: nata nel 1965 come falegnameria tecnica, oggi è una B-Corp cui si rivolgono i brand del lusso. Porte spalancate anche alla Cartotecnica Postumia, vicino a Padova, per scoprire come nasce un sacchetto di carta stampata. Il rispetto per l’ambiente è centrale anche per Lago, emblema del design thinking italiano, che presenterà l’ultima collezione e l’hub logistico a Villa del Conte (Padova). Green anche le soluzioni di riscaldamento di Irsap, in provincia di Rovigo: come la trevigiana Antrax racconterà il lavoro dietro a radiatori pensati non solo per riscaldare, ma per arredare le nostre case.

Di ricerca si parlerà in Inovalab, spin-off dell’Università di Padova che studia soluzioni elettrotermiche innovative. +Watt, specialista nel mondo dell’integrazione alimentare, tratterà invece in tandem con Studio Bonini il tema della proprietà intellettuale. Porte aperte anche alla Fomet, in provincia di Verona, che dal 1973 produce e commercializza fertilizzanti per l’agricoltura professionale. Tappa finale da Lapalma
che apre per la prima volta al pubblico la propria sede di Cadoneghe: showroom tra sedute e tavoli di design.

Falconieri nello scalo e brik tra Vicenza e Padova

La manifattura è regina del terzo percorso di Open Factory. Un itinerario articolato, tra Padova e Vicenza, con partenza dalla Criocabin di Praglia, icona nel mercato della refrigerazione commerciale. Sarà possibile scoprire anche la Draxton di Rovigo, fucina in cui vengono prodotti componenti ingegnerizzati per i mercati automobilistici globali.

Dalle leghe ferrose si passa alla Baxi, a Bassano del Grappa, pioniera dell’efficienza energetica che produce oltre 4 mila caldaie al giorno. Da Galdi, nel Trevigiano, si potrà seguire la nascita di un cartoncino di latte tra macchine riempitrici per il tetrapak e falsi miti sulla sicurezza alimentare. L’innovazione sarà al centro anche della visita a Marcon, al San Marco Group: produce ed esporta pitture e vernici per l’edilizia professionale in oltre 100 Paesi.

Focus a parte sul lean management con Considi, società di consulenza che affianca le aziende nell’operation & innovation management, nonché unica «ambasciatrice» europea del Toyota Production System di Taiichi Ohno. Tappa finale al network aeroportuale di Save. Gli Aeroporti di Venezia, Treviso e Verona propongono «un viaggio nel cuore delle aerostazioni, inseguendo i bagagli, passando per gli artificieri e osservando i falconieri in azione». L’idea ha conquistato il pubblico: l’evento è andato sold out in pochi minuti.

Ai confini del Nord-Est tra l’acciaio e il tiramisù

Medicina 4.0, Internet of things, coding. Open Factory tocca il confine nordorientale tra Udine e Gorizia per scoprire le frontiere hi-tech. La prima tappa è alla Lima Corporate di Villanova di San Daniele del Friuli. Specializzata nell’ortopedia ricostruttiva, aprirà le porte del proprio centro di ricerca. Da lì si può passare ai due stabilimenti di Amb, leader in Europa nei film plastici multistrato con vocazione per l’economia circolare. Spazio anche a Helica ed Eurotech.

La prima accompagnerà alla scoperta del telerilevamento aereo, tra scansioni laser e fotocamere digitali. Alla Eurotech saranno invece protagonisti il pervasive computing, la miniaturizzazione dei dispositivi intelligenti, i cloud e, per i più piccoli, i coding games. A Pozzuolo del Friuli sostenibilità e digitalizzazione saranno centrali nella visita all’acciaieria Abs, del colosso Danieli. Chiusura del viaggio a Gorizia, tra la centrale termoelettrica di A2A, la più grande multiutility italiana, e i sistemi di fissaggio di Sbe Varvit. Per gli appassionati di musica c’è l’arte liutaria di Bogaro & Clemente . Per i golosi, Gaia: con workshop dedicato al tiramisù.

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