La Tribuna di Treviso -

In tremila alla scoperta delle fabbriche

Le aziende e il lavoro come il gioco e l’arte per riavvicinarle ai giovani e alle famiglie. Open Factory quest’anno è stata più “una biennale”, per usare le parole del curatore Antonio Maconi, che un ufficio di collocamento. 50 aziende in Veneto hanno aperto i loro magazzini, i laboratori e gli uffici, accogliendo 20 mila ospiti. Perlopiù giovani e famiglie, incuriositi dal prodotto più che dalle prospettive lavorative. D’altra parte la chiave della terza edizione di Open Factory era proprio questa: mostrarsi e mostrare come nasce un prodotto Made In Italy. E così alla Irinox gli ospiti hanno potuto partecipare ai blind test, assaggi ad occhi chiusi di alcuni prodotti, e alla Came hanno potuto visitare le sale a -40 gradi, o +70 in cui si testa la tenuta dei prodotti. «Siamo molto soddisfatti del grande passo in avanti che abbiamo compiuto con questa terza edizione», ha dichiarato il curatore di Open Factory Antonio Maconi. «Il manifatturiero fa parte del nostro dna e oggi abbiamo capito che siamo in possesso di una cultura diffusa pronta a sostenerlo, anche attraverso una sua valorizzazione “turistica”.

I visitatori non erano provenienti dal solo Nordest: in alcune centinaia sono arrivati da Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e, in alcuni casi, persino dal Lazio, dalla Puglia, dalle Marche, dalla Sicilia e dalla Sardegna». Grande successo anche per “Open Factory Schools”, l’anteprima per le scuole superiori che ha visto venerdì mattina partecipare 4.000 studenti.Sei aziende trevigiane hanno aperto le porte a 3.000 ospiti. Came. Nelle due sedi della multinazionale dell’automazione a Casier e Sesto sono arrivate circa 600 persone. Anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo è andato a curiosare tra i laboratori della sede di Dosson. «Came pensa ai giovani ogni anno anche con i campus, che stanno portando alcuni ragazzi a entrare nel mondo della domotica e dell’automazione», spiega Fiorenzo Fraccaro. «Abbiamo visto molte famiglie incuriosite dai nostri prodotti, e partecipare all’Open Factory per capire dove nascono». I visitatori sono stati accompagnati in un percorso alla scoperta della tecnologie con cui vengono testati i prodotti per essere affidabili e duraturi nel tempo.Fraccaro Spumadoro. L’azienda di Castelfranco specializzata nella produzione di dolci da forno, è nata nel 1932 da un piccolo panificio, sotto l’antica torre medievale, dove i nonni materni degli attuali titolari ogni giorno sfornavano il pane.

In occasione di Open Factory, Fraccaro Spumadoro ha proposto una visita allo stabilimento alla scoperta della storia aziendale e del lievito madre. Mentre gli adulti erano impegnati nella visita, i bambini hanno preso le vesti di veri Pastry Chef, immersi nella lavorazione della pasta madre e nella realizzazione di biscotti. Genthium Schola Opitergium. È la nuova Scuola Internazionale dei Talenti. Gli ospiti hanno potuto seguire l’incontro di Giordano Casonato, direttore di Gso, sul tema dei talenti e del loro sviluppo.Irinox. Irinox Home produce abbattitori per la casa. L’azienda di Corbanese ha offerto la possibilità di partecipare a Blind Test, e alla presentazione del libro “Fare è innovare. Il nuovo lavoro artigiano” di Stefano Micelli, docente di Management a Ca’ Foscari. Keyline. Azienda leader nella progettazione e produzione di chiavi, macchine duplicatrici meccaniche ed elettroniche. È stato aperto il Museo della Chiave Bianchi 1770, e si è tenuto il dibattito tra Antonio Calabrò, direttore Fondazione Pirelli e vicepresidente Assolombarda, e l’amministratrice unica di Keyline Mariacristina Gribaudi. Studio Pointer. Da trent’anni punto di riferimento per le aziende del territorio nel settore della comunicazione per immagini, Studio Pointer ha consentito ai visitatori di realizzare il proprio ritratto fotografico, e di partecipare ai laboratori “make and play”e a numerosi workshop.

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