L’Economia del Corriere della Sera -

Fabbriche sul web il tour tra design e food

Un pomeriggio alla scoperta (virtuale) del Paese che produce, nonostante tutto. Domenica 29 novembre torna Open Factory, l’evento organizzato da ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera per raccontare la cultura d’impresa italiana e le fabbriche simbolo del territorio. La manifestazione, in edizione digitale per questo 2020, collegherà imprenditori, manager ed economisti da tutta Italia, oltre a consentire al pubblico di visitare virtualmente stabilimenti e sedi aziendali. Oltre ad aprire le porte delle aziende, lo scopo è quello di rafforzare il legame con le comunità e con i propri collaboratori, per far percepire che anche in una situazione particolare le fabbriche, elemento fondamentale per il futuro del Paese, sono un valore per tutti. «C’è stato un momento – spiega Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost – in cui sembrava che le fabbriche fossero dei luoghi non sicuri, da chiudere. Un pensiero, retaggio di una cultura anti-industriale, che è stato superato quando si è visto che

le imprese hanno cominciato a reagire, impostando sistemi di sicurezza interni. È importante che la comunità veda quindi quanto le fabbriche stiano aiutando il Paese in questi mesi difficili». Open Factory 2020 sarà quindi un’edizione speciale del tradizionale opening di cultura manifatturiera che da sei anni avvicina ai cittadini le più importanti imprese del Paese.

I protagonisti

Il percorso digitale – trasmesso in streaming dalle 14:30 del 29 novembre su corriere.it e sul sito openfactory.it – partirà da Ruspino, in provincia di Bergamo, dove la Sanpellegrino mostrerà il sistema di imbottigliamento dell’acqua secondo i principi della gestione sostenibile. Sanpellegrino sarà la prima tappa di un viaggio curato con Nestlé Italiana che porterà alla scoperta di altri due stabilimenti del gruppo. Da Bergamo, la diretta si sposterà infatti a Benevento, nel cuore del territorio campano dove nasce uno dei prodotti simbolo del made in Italy: la pizza. Per la prima volta aprirà infatti le sue porte lo stabilimento Buitoni, recentemente trasformato in un hub internazionale. L’ultima tappa di questo percorso speciale è prevista a San Sisto, in provincia di Perugia, dove si potrà visitare lo stabilimento di Perugina. Qui sarà possibile ammirare la maestria e passione dei maestri del cioccolato. Dal fondente si passerà poi al design con la padovana Lago, eccellenza nell’arredamento, che presenterà il suo nuovo Lago Campus. A pochi chilometri di distanza si racconterà anche Carraro, gruppo internazionale leader nei sistemi di trasmissione per trattori specializzati, che vanta insediamenti produttivi in Italia, India, Cina, Argentina e Brasile.

Per dar voce alle «aziende resilienti», Open Factory 2020 ospiterà poi alcune imprese Champion, realtà fino a 500 milioni di fatturato con crescite record negli ultimi sei anni. Sarà dunque la volta di conoscere da vicino Castagna Univel, azienda piacentina che si occupa di soluzioni di packaging e imballaggi per l’alimentare. Seguiranno Frascold, specializzata in compressori per l’industria della refrigerazione, Labomar che produce integratori alimentari e dispositivi medici, e la padovana Biosline, specialista di integratori nutrizionali e cosmetici. Ci sarà anche spazio per le aziende green tra cui la veronese Fomet che produce fertilizzanti speciali e naturali e G&G Service, azienda vicentina da 35 anni al servizio dei brand di lusso della moda. Sui principi dell’economia circolare è anche impostata la strategia di Saib, in provincia di Piacenza, che riutilizza gli scarti di lavorazione del legno per realizzare pannelli truciolari. Parteciperanno poi la Zordan di Valdagno, che si occupa di interior design, e ABS-Acciaierie Bertoli Safau, acciaieria udinese nata nel 1988 dalla fusione di Officine Bertoli e Safau. Un programma fitto, che mostra tutta la forza del tessuto imprenditoriale del nostro Paese.

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