L’artigianato tra arte e cultura
artigianato

Dalla tradizione del vetro di Murano, alla serigrafia, dai tessuti alla legatoria, dai remi per gondole ai complenti d’arredo fino alla produzioni di angeli in compensato, i laboratori artigiani sono, nei fatti, veri e propri laboratori d’arte. Che fanno rivivere la tradizione delle “botteghe d’arte” del passato

di Roberto Turetta

Se cultura è manifattura, c’è chi va oltre e produce vera e propria arte. Dei partecipanti a Open Factory fanno parte infatti laboratori artigianali, individuali o comunque con pochi addetti al seguito, che portano avanti da tempo immemorabile antichi mestieri in settori di nicchia. O che al contrario li hanno riproposti da zero, ma fanno rivivere attraverso di essi professioni tradizionali o elementi di folklore. Le persone alle spalle di queste realtà vengono da formazione in bottega o talvolta sono autodidatte. In ogni caso il loro operato non si riduce soltanto al manufatto di per sé, ma consiste di comunicazione e di relazioni con il cliente che in genere è sempre molto motivato, mediante social network e contatti diretti. Uno degli esempi è L’Artigianato d’Arte di Mauro Vianello, che porta avanti la tradizione del vetro di Murano da una trentina di anni: la voglia di rilanciare quest’attività tipicamente veneziana è la ragione alla base della sua scelta d’impresa, partita dagli insegnamenti di un amico ma sviluppatasi dalla sua voglia di sperimentare in continuazione; fin dagli inizi, tuttavia, ha cercato una clientela specifica ben al di fuori del turismo di massa.

Sulla stessa scia Fallani Venezia, serigrafia d’arte riavviata tre anni fa da Gianpaolo Fallani con le strumentazioni originarie degli anni ‘70. Seppure non antica come l’arte vetraria, lui cerca di farla apprezzare al pubblico attraverso una serie di workshop e di iniziative assieme ad artisti; oltre, ovviamente, alle stampe di qualità su magliette, sempre su commissione. Veneziana è pure la Luigi Bevilacqua, ditta a conduzione famigliare che dal 1875 produce tessuti di qualità per tendaggi e arredamenti; gli acquirenti, sempre molto facoltosi, la scelgono perché riproduce broccati e damaschi di aspetto antico. La qualità e la tradizione sono garantite dai 25 telai a mano conservati nella sede di Santa Croce, utilizzati da 12 dipendenti formati rigorosamente tra le mura del laboratorio. Ha una storia più recente “Il forcolaio matto” di Piero Dri, ma non per questo meno interessante: il suo fondatore veniva da studi di astronomia ma voleva ripristinare la professione di “remer”, cioè di fabbricanti di remi per gondole; ha avviato la sua impresa dopo l’apprendistato da un maestro dello stesso settore, con la speranza di mantenere viva una professione così tipica della città e che in questo modo contribuisse a rivitalizzarla.

Seppure meno legate alla specificità di una città, le legatorie rientrano a pieno titolo tra questo tipo di mestieri. A Udine dal 1999 è operativa “Legatoria Moderna”di Eva Seminara, la quale rilega e ripristina volumi di ogni tipo. A insegnarle il mestiere fu il precedente titolare, poi lei si è fatta strada autonomamente senza dover ricercare clientela vista la particolarità delle sue mansioni e con i pochi colleghi che a volte le hanno dato una mano. Arte e cultura può venire tuttavia da idee originali come quella dell’Oca Bianca della vicina San Daniele del Friuli, che per le mani della titolare nonché fondatrice Aldarita Bressanutti e delle dipendenti fabbrica angeli in legno con messaggi di positività; a ispirarla la tradizione tipicamente friulana de “Le pipines di scartoç”, creazioni dalle foglie di mais fatte dalle contadine. Il quadro si arricchisce con la bellunese Glass MaDe, iniziativa della coppia di trentenni Maya Lapp e Denis Perera i quali nel loro laboratorio di Limana lavorano e vendono complementi d’arredo e d’interni in vetro; loro punti di forza sono le differenti provenienza culturale e sensibilità, in quanto brasiliana lei e bellunese doc lui, che li porta a un confronto costante nella definizione del prodotto finito, nonché le collaborazioni con architetti e designer che porta a una maggiore valenza estetica. Sette casi diversi tra loro, accomunati dalla passione e dall’inventiva così come dall’utilizzo consapevole del web e dal fatto di lavorare su richieste molto personalizzate. E dal fatto di non rinunciare a dimostrazioni e seminari per accrescere l’interesse del pubblico.